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Durante la riunione dell'8 Marzo il Consiglio Nazionale si è soffermato, fra l'altro, sull'andamento dell'Assemblea dei Presidenti tenutasi a Roma il 1 Marzo e particolarmente su alcuni aspetti emersi che suscitano perplessità perchè coinvolgono l'autonomia e l'immagine del Consiglio stesso.
Di conseguenza il Consiglio, all'unanimità, ha ritenuto innanzitutto di dover fugare, presso gli Ordini provinciali, con la presente, ogni dubbio, in qualche modo aleggiato, sul proprio costante, fattivo e collegiale impegno verso i problemi della categoria.
Preme pure al Consiglio Nazionale sottolineare che tutte le decisioni vengono assunte nel suo seno dopo gli approfondimenti del caso, dopo avere acquisito nei modi più opportuni gli elementi occorrenti, nei tempi necessari (a volte non brevi) e con l'apporto di tutti i suoi componenti, senza tesi preconcette e senza maggioranze precostituite e generalmente all'unanimità.
Ciò si riafferma per sgombrare il campo a pretese divisioni fra gruppi di Consiglieri, che non esistono, ma che sono state pure adombrate durante l'Assemblea.
Il metodo di lavoro del Consiglio Nazionale si fonda sul principio indefettibile della propria autonomia di giudizio di gestione, che non potrà essere vulnerata o compromessa in nessun caso da iniziative che lo contraddicano.
Autonomia che implica, ovviamente, il reciproco rispetto fra Ordini provinciali, Federazioni e Consulte regionali, Consiglio Nazionale ed Assemblea dei Presidenti e che presuppone comportamenti da parte di tutti rispettosi delle regole faticosamente raggiunte. Queste non possono essere messe in discussione in ogni riunione senza creare incertezze o determinare nei fatti la mancanza di quegli indirizzi che il CNI si attente di conoscere dall'Assemblea per poterli attuare.
Nella certezza che queste considerazioni vengano condivise dagli Ordini e valgano a ristabilire il miglior clima che la difficoltà e l'urgenza dei problemi della categoria richiedono, si inviano cordiali saluti.
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