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Rif. DV09458
Documento 13/11/2006 CIRCOLARE - XVII SESSIONE
Fonte CNI
Tipo Documento CIRCOLARE
Numero 42
Data 13/11/2006
Riferimento Protocollo CNI n. 4097 del 13/11/2006
Note
Allegati
Titolo ASSEMBLEA DEI PRESIDENTI
Testo Purtroppo le ultime due assemblee dei Presidenti si sono concluse senza che si sia potuto affrontare gli importanti argomenti posti all’o.d.g. che sono centrali per il futuro della nostra professione.

Tutto ciò è avvenuto malgrado il CNI avesse chiaramente tracciato, con le circolari n. 33 del 17 ottobre e n. 36 del 30 ottobre 2006, il percorso che intendeva seguire mettendo all’o.d.g. tutti i diversi argomenti richiesti dagli Ordini nell’arco temporale di due successive assemblee strettamente ravvicinate, 4 e 17 novembre.

Come noto a tutti in tale prospettiva il CNI, in incontestabile ed evidente discendenza dei suoi obblighi istituzionali, ha posto all’o.d.g. della prima assemblea del 4 novembre, per indiscutibile carattere di priorità, l’argomento che in questo grave e preoccupante momento è senza ombra di dubbio centrale e vitale per la categoria e per il futuro dell’Ordine stesso, ovvero il tema della riforma delle professioni.

La necessità di un parere da parte dell’assemblea in quella circostanza, 4 novembre, era tanto più urgente ed indifferibile in considerazione degli importantissimi incontri istituzionali in programma per la settimana successiva, fra cui quello con il Ministro della Giustizia, come poi avvenuto giovedì 9 novembre.

L’aver voluto insistere per modificare l’o.d.g. con argomenti di dubbia legittimità sul piano dello statuto assembleare, ma indubbiamente non così urgenti ed irrinviabili da non poter essere discussi due settimane dopo come programmato dal CNI, ha comportato la gravissima conseguenza di aver impedito all’assemblea di esprimersi sull’argomento più importante che riguarda la categoria in questo difficilissimo e preoccupante momento in cui è in gioco l’esistenza stessa dell’Ordine degli Ingegneri.

Non spetta al CNI distribuire responsabilità sull’accaduto, dove peraltro ognuno potrà trarre dai fatti e dai documenti le proprie conclusioni, ma compete sicuramente invece al CNI far sì che, in questo travagliato e sofferto passaggio per le professioni, la categoria resti unita e compatta e concentri ogni sua energia per uscire migliorata e pronta alle nuove sfide cui sarà chiamata dalla società per il ruolo essenziale ed insostituibile che riveste nello sviluppo del paese.

Con questi presupposti pertanto il Consiglio Nazionale, nella consapevolezza che continuando su questa strada con la convocazione di un’altra assemblea si rischierebbe non solo di vanificare ancora una volta la chiamata di tutti i Presidenti, ma addirittura di ulteriormente indebolire se non azzerare definitivamente il ruolo dell’assemblea stessa, ritiene per il momento opportuno rinviarne la convocazione , confidando che in tal modo possa attenuarsi quella tensione e qull’animosità che ne hanno paralizzato le ultime sedute e si possa invece a breve riprendere quel fruttuoso dibattito che ha caratterizzato da sempre la nostra assemblea dei Presidenti.

Poiché peraltro il CNI ritiene necessario disporre dei pareri degli Ordini provinciali sull’importante questione della riforma per potersene avvalere nei passaggi parlamentari successivi all’ormai imminente approvazione del Governo, prevista per questa settimana, si invita tutti i Consigli degli Ordini a far pervenire al più presto le loro osservazioni sull’argomento, in particolare riferendosi alla relazione distribuita in assemblea.

In conclusione si richiama ancora una volta i Presidenti ed i Consiglieri degli Ordini sulla eccezionale gravità del momento che le professioni e la nostra in particolare stanno attraversando, come riportato dalla stampa il testo di legge emanato dal Ministero infatti non dà alcuna assicurazione sul mantenimento degli Ordini e sul loro ruolo di ente pubblico. Ciò mette a rischio l’esistenza stessa del nostro Ordine e pone pesanti interrogativi sul futuro della professione.

L’eccezionalità della circostanza richiede quindi la massima unità della Categoria e l’impegno corale ed unitario di tutte le componenti che la animano.

In tal senso ed al fine di far confluire in una forte azione unitaria tutte le energie della Categoria, nella sua più ampia pluralità di forme aggregative, il CNI sta valutando di convocare tutte le componenti dell’ingegneria cha a vario titolo hanno comunque a cuore il futuro dell’ingegneria italiana.
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