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TELEGRAMMA
Roma, 18 ottobre 2006
On. Romano Prodi
Presidente del Consiglio dei Ministri
Palazzo Chigi
00100 Roma
Illustrissimo Presidente
Le dichiarazioni che Ella ha rilasciato al quotidiano spagnolo El Pais offendono un’intera classe sociale che riveste un ruolo centrale nello sviluppo economico del Paese.
Tacciare gli ingegneri di essere evasori incalliti che scendono in piazza contro balzelli e nuovi strumenti di controllo fiscale offende i destinatari dell’insulto ma di certo non fa onore a Lei ed al Suo Governo che getta la maschera accattivante indossata prima delle elezioni per mostrare invece la vera faccia di chi individua nelle professioni una classe parassitaria e di evasori impenitenti.
Non è così signor Presidente del Consiglio. Gli ingegneri lungi dall’essere degli evasori, i loro redditi sono pienamente allineati agli studi di settore, costituiscono il motore dello sviluppo del nostro Paese in tutti i settori dalle infrastrutture, all’industria all’informatica alle telecomunicazioni.
A nome di una categoria che costituisce un patrimonio insostituibile della nostra società civile La invito fermamente pertanto a ritirare le sue offensive affermazioni ed a scusarsi con le decine di migliaia di ingegneri che quotidianamente si impegnano con il loro lavoro per lo sviluppo, la sicurezza, l’ambiente, la qualità della vita degli italiani.
Gli ingegneri assieme agli altri professionisti sono scesi in piazza con spirito di proposta più che di protesta per chiedere una riforma che consenta loro di reggere le sfide della competitività internazionale senza i capestri burocratici che le leggi emanate dal Suo Governo vogliono imporre soffocando un settore da cui dipende l’innovazione e lo sviluppo del nostro Paese.
In attesa delle Sue scuse con molta stima.
Sergio Polese Presidente Consiglio Nazionale Ingegneri
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