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Rif. DV11029
Documento 08/10/2012 CIRCOLARE - XVIII SESSIONE
Fonte CNI
Tipo Documento CIRCOLARE
Numero 131
Data 08/10/2012
Riferimento PROT. CNI N. 4649
Note
Allegati

DV11029_ALL.pdf

Titolo AUDIZIONE DEL CONSIGLIO NAZIONALE DEGLI INGEGNERI NELL’AMBITO INDAGINE CONOSCITIVA INERENTE “LO STATO DELLA SICUREZZA SISMICA IN ITALIA “ PROMOSSA DALLA CAMERA DEI DEPUTATI VIII COMMISSIONE PERMANENTE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Testo Il CNI è stato chiamato il 3 ottobre scorso a Roma per esprimere il proprio parere informale nell’ambito dell’indagine conoscitiva sullo stato della sicurezza sismica in Italia promossa dalla VIII Commissione “ambiente territorio e lavori pubblici” della Camera dei Deputati.

Attraverso questa indagine la Camera sta raccogliendo, infatti, il punto di vista qualificato di tutti i soggetti e attori istituzionali che possono contribuire alla messa in sicurezza del paese rispetto ai rischi di eventi catastrofici di natura sismica.

Hanno partecipato all’audizione il Presidente ing. Armando Zambrano e il Consigliere ing. Giovanni Cardinale.

In tale occasione è stato evidenziato, in primo luogo, il livello troppo elevato di vulnerabilità sismica di una larga quota degli edifici italiani rispetto ad eventi anche di non elevatissima intensità. All’attenzione della Commissione sono stati sottoposti i dati censuari Istat sul patrimonio immobiliare italiano in base ai quali quasi un quarto del costruito ordinario (circa 6 milioni di abitazioni su un totale di oltre 27 milioni) versa in mediocre o pessimo stato di conservazione e di come in generale sia comunque a rischio una larga parte del patrimonio abitativo atteso che 16 milioni di abitazioni sono state costruite prima del 1971.

Spostando l’attenzione sull’edilizia pubblica ed in particolare sulle scuole l’ambito infrastrutturale necessariamente più esposto rispetto al rischio sismico sulla popolazione, è stato evidenziato come nonostante la legge abbia disposto di classificare in base al rischio sismico tutti gli edifici scolastici, vi siano ancora ben 21.781 edifici – pari al 46% del totale - non registrati, sotto questo profilo di classificazione, all’anagrafe dell’edilizia scolastica E’ solo il dato più macroscopico che evidenzia la disattenzione dello Stato e delle Amministrazioni rispetto alle procedure di messa in sicurezza delle nostre scuole.

Il CNI ha evidenziato che è necessario avviare un percorso virtuoso capace di coinvolgere cittadini e istituzioni, un percorso teso a favorire la realizzazione di opere di miglioramento delle costruzioni e, anche, se del caso la sostituzione (o delocalizzazione) delle medesime nell’arco di qualche decennio. E’ stato ribadito, inoltre come sia necessario individuare processi e meccanismi che siano coerenti con la logica della prevenzione, introducendo questo termine, finalmente, tra quelli tipici delle strategie di programmazione e pianificazione anche territoriale.

Ma la crescita di una "cultura della prevenzione" per ridurre l’esposizione al rischio simico per la popolazione ed il patrimonio edilizio ed infrastrutturale dovrà essere accompagnata da concreti meccanismi di incentivazione economica in grado di fare da volano ad una macro e micro economia che potrà dare nuova linfa al comparto dell'edilizia.

Il Presidente del CNI ha posto all’attenzione della Commissione (anche attraverso una nota di approfondimento predisposta dal Centro studi, depositata agli atti e allegata alla presente circolare), alcuni indirizzi operativi e principi sulla base dei quali informare i futuri processi decisionali rispetto alle scelte di sviluppo delle infrastrutture ed alla gestione del patrimonio edilizio pubblico, evidenziando in particolare la necessità di :
- introdurre la logica delle prevenzione nelle azioni di pianificazione territoriale;
- prevedere l’obbligatorietà della “Certificazione sismica” degli edifici;
- adottare politiche di incentivazione e semplificazione per il miglioramento/adeguamento degli edifici agli standard di sicurezza sismica più avanzati;
- avviare di attività di demolizione/ricostruzione anche con delocalizzazione degli edifici situati nelle zone rischio elevato ed in condizioni strutturali di non sicurezza;
- introdurre polizze assicurative a carattere volontario o obbligatorio.
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