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Rif. DV08896
Documento 14/09/2004 VERBALE ASSEMBLEA DEI PRESIDENTI
Fonte CNI
Tipo Documento VERBALE ASSEMBLEA DEI PRESIDENTI
Numero
Data 14/09/2004
Riferimento
Note
Allegati
Titolo VERBALE DELL'ASSEMBLEA DEI PRESIDENTI - BERGAMO 14 SETTEMBRE 2004
Testo Verbale dell’Assemblea dei Presidenti

BERGAMO 14 SETTEMBRE 2004

Il giorno 14 settembre 2004 alle ore 16,00, presso La Sala Piatti, in concomitanza con il 49. Congresso Nazionale degli Ingegneri, si è riunita l’Assemblea dei Presidenti per discutere i seguenti punti all’ordine del giorno:

- Legislazione concorrente: informativa ed iniziative;

- Ingegneri e concorrenza: informativa ed iniziative;

- Direttiva sul riconoscimento delle qualifiche professionali: informativa.

Nella suggestiva cornice di Bergamo Alta, preludio al Congresso Nazionale dedicato al tema: "L’Ingegnere innovatore nell’economia della conoscenza", come consuetudine per il Presidente dell’Ordine Ospitante, viene invitato l’ing. Giovanni Bosi a presiedere l’Assemblea; l’ing. Adriano Faciocchi di Cremona svolge il compito di segretario di turno.

Gli indirizzi di benvenuto sono rivolti dall’ing. GIOVANNI BOSI a tutti i delegati, e, accennando ironicamente al fatto che questo congresso è "bagnato" dal maltempo à e quindi "fortunato", fornisce alcuni ragguagli sul programma della serata che si svilupperà nella parte storica del capoluogo.

-- Il presidente del CNI ing. SERGIO POLESE apre i lavori con un sincero ringraziamento all’Ordine di Bergamo: ci sono tutti i presupposti per ritenere questo un ottimo congresso.

Richiama la scorsa assemblea del 17 luglio, dopo la quale non molto è successo. Partendo dal collegamento con lo strategico tema congressuale: INGEGNERE - ECONOMIA - INNOVAZIONE, tutti gli argomenti più importanti:

- i tempi stretti di emanazione del regolamento elettorale, a cui gli ingegneri tengono molto,

- la riforma degli Ordini,

- la riforma universitaria,

- la direttiva europea,

- i decreti ricognitivi del Min. La Loggia,

saranno trattati alla presenza di illustri ospiti, tra cui spicca il Ministro della Giustizia on. Castelli. A questo proposito va sottolineato che proprio il ministero da cui gli Ordini dipendono (quello della Giustizia) non partecipa da anni ai lavori della nostra assise: è perciò un evento, sicuramente avvalorato dal fatto che Castelli è un ingegnere.

Per la discussione il CNI ha fornito a suo tempo un contributo preliminare, altre opinioni sono pervenute da Ordini e Federazioni, altre sono attese dall’assemblea. Ringrazia il Centro Studi, che ha dato il suo insostituibile supporto ideologico e statistico (e che sarà molto presente e visibile nei lavori congressuali n.d.r.).

La settimana scorsa si è avuto un importantissimo incontro con l’ex Commissario europeo Monti, di cui riferirà il Vicepresidente La Pietra. Per quanto concerne il regolamento elettorale, non ci sono novità (sarà la sen. Siliquini, durante i lavori congressuali, a confermare lo stato dei lavori, in modo da giungere entro novembre all’emanazione del documento, in prospettiva della indizione delle nuove elezioni entro dicembre 2004 n.d.r.).

Come richiesto dalle stesse, il CNI ha provveduto a distribuire agli Ordini una bozza di statuto delle Federazioni, per statuire questo importante organismo intermedio, soprattutto alla luce del federalismo. Entro i primi di ottobre sarà indetta una riunione a Roma per la sua discussione.

Sul versante degli Studi di Settore, è in corso una costante opera di affinamento tesa alla definizione di parametri più consoni ed equi per la categoria.

Per quanto concerne infine le tariffe, quella giudiziaria è pronta, e tutte le professioni hanno elaborato una loro proposta da discutere. La tariffa generale (ex L.143 condivisa con gli architetti) è invece all’esame di una commissione mista che ha elaborato una bozza che sarà presto distribuita per gli emendamenti: si può anticipare che appare ancora incompleta e carente in alcuni aspetti.

-- Il Vicepresidente del CNI ing. ROMEO LA PIETRA, proprio perché uno dei temi congressuali è l’ingegnere davanti alla concorrenza, ribadisce che uno degli obiettivi della Commissione EU di Bruxelles è la competitività. Per questo era stato assegnato un rapporto ad un Istituto di ricerca austriaco volto a comparare nei vari Stati membri le professioni, per esaminarle sotto il profilo regolamentare. Il parametro più significativo assunto a giudizio è stato infatti l’indice di regolamentazione, che è l’inverso del grado di liberalizzazione.

Il mercato è sempre stato abbastanza estraneo al professionista, anche se da qualche anno se ne parla assiduamente. Un punto di partenza fu sicuramente l’indagine dell’Antitrust (presieduta allora da Amato) che nel 1997 concluse i lavori con pesanti rilievi al sistema ordinistico italiano. Perché allora tanta attenzione-- La Conferenza di Lisbona (marzo 2000) stabilì che l’obiettivo strategico dell’EU era creare l’economia mondiale più competitiva entro il 2010; lo stesso principio è stato ribadito dal neo presidente portoghese Barroso. Diviene allora imperativo modernizzare e non creare ostacoli alla competitività.

La strategia dell’EU è molto complessa in materia di professioni:

Nel febbraio 2004 venne diffuso il rapporto austriaco, che traeva delle conclusioni, dal nostro punto di vista, non sempre condivisibili.

- L’Italia vi compare tra le nazioni che hanno il maggior grado di regolamentazione, al livello 6 in una scala che va da 1 a 6;

- I servizi di ingegneria e di architettura a loro volta sono tra le professioni più regolamentate.

Proviamo a fare qualche valutazione. Il massimo grado di regolamentazione significa che -- sono pochi i soggetti operatori -- sono alti i loro livelli di fatturato. Se è giustificabile un grado di regolamentazione, seguendo un criterio di proporzionalità, le misure per regolamentare la concorrenza devono essere rapportate all’interesse generale.

La Commissione europea ha invitato tutti gli organismi a rivedere le proprie regole, con il chiaro intento di marciare nella direzione della concorrenza, riducendo i paletti allo stretto necessario.

Le conclusioni, come si è già detto, non convincono specialmente noi ingegneri, che da anni siamo avviati sulla strada della concorrenza. Nel 1994, non a caso, è stata varata la L.Merloni, con i principi di concorsualità.

Secondo il rapporto austriaco i principali ostacoli alla concorrenza sono per quanto ci riguarda:

1. I limiti all’accesso,

2. I limiti all’esercizio della professione (vedi le restrizioni alle forme societarie),

3. I limiti alla pubblicità,

4. I limiti della tariffa.

Esaminiamoli da vicino.

1. Per esercitare in Italia si richiedono: la laurea in ingegneria, il cui accesso è libero, ed il conseguimento dell’Esame di Stato, che è superato da > 90% dei candidati.

2. Mentre non vi sono vincoli all’esercizio della professione in forma individuale, sono anni che esiste la possibilità di costituire società, tant’è vero che oggi sono in costante aumento di numero. Non esiste pertanto alcun divieto alla costituzione delle società di ingegneria, neppure sul versante multidisciplinare.

3. Anche sulla pubblicità si sono registrati notevoli passi avanti: grazie alla L.Merloni i curricula ad esempio sono resi pubblici. Si ritiene che la pubblicità debba essere svolta in forma deontologica, soprattutto con carattere informativoà alla comparazione in fondo ci pensa già l’Utente.

4. Le nostre tariffe sono emanate dallo Stato, attraverso ben due ministeri, e ciò è già garanzia di superiori interessi, fatta da organismi terzi.

La densità professionale in Italia è abbastanza elevata. I fatturati sono spesso più bassi dei corrispondenti in Stati con una regolamentazione minore. Tutte queste osservazioni sono state illustrate all’ex Commissario Monti la settimana scorsa, per dare conto delle specificità italiane. Già con il Centro Studi si era iniziato un lavoro di confutazione delle evidenti imprecisioni nella lettura della nostra situazione nazionale, la quale, se correttamente valutata, ci sposta dal livello 6 al livello 3.

Perché non indire allora una giornata di studio (es. in ottobre) durante la quale illustrare chiaramente che la nostra professione è da tempo avviata sulla strada della concorrenza, magari con Monti, con il presidente dell’Antitrust ecc.-- Se vogliamo essere un motore economico, non possiamo sottrarci a questa dinamica.

Anche l’evoluzione della categoria in termini societari è evidente. Le società tuttavia sono fuori dagli Ordini e propendono verso forme diverse di associazionismo. E’ un campanello di allarme per noi e La Pietra chiude il suo intervento esortando proprio a considerare due nuove frontiere:

A. La multidisciplinarietà

B. La forma societaria del lavoro.

-- L’ing. BOSI ringrazia ed apre il dibattito proprio su questo argomento, sottolineando che agli ingegneri non piace essere confusi con altre categorie e che i nostri volumi d’affari sono da sempre trasparenti.

-- Interviene il Presidente di Milano ing. AGNOLETTO per conoscere qual è stata la risposta di Monti alle parole di La Pietra.

-- L’ing. LA PIETRA coglie l’occasione per ribadire che è stato fondamentale rappresentare a Bruxelles la specificità degli ingeneri italiani. Dopo l’iniziale apprezzamento, sembra che Monti abbia preso atto dei nuovi elementi e sia giunto ad una visione diversa.

-- Si inserisce il Presidente di Avellino ing. CORVIGNO per tornare all’argomento delle elezioni di rinnovo dei nostri Ordini, per lui troppo importante. Dopo aver ottenuto dall’assemblea il consenso, si associa ai rilievi formulati dall’ing. Stefanelli nella sua nota del 17.07.2004, lamentando una lacuna del Ministero della Giustizia, colpevole di aver lasciato la materia al MIUR. In questo momento ci sentiamo fragili; non sappiamo ancora quando saremo "scongelati" à sino a quando piacerà a qualcuno à Se siamo una forza sociale dobbiamo farci sentire, e non rimanere "sudditi passivi"! Secondo la sua opinione si devono rompere gli indugi ed adottare in questa assise una mozione in cui:

1. si denunciano i ritardi,

2. si chiede un incontro con il ministro Castelli od il sottosegretario Vietti per avere un regolamento stralcio,

3. si chiede venga emanato un decreto legge almeno per avere il rinnovo delle cariche, altrimenti - propone - dimissioni generali e conseguente commissariamento, che impone le elezioni entro 90 gg. dallo scioglimento degli Ordini.

La nostra incidenza è maggiore se siamo democraticamente rappresentativi.

-- Replica il Presidente POLESE ribadendo l’accordo sostanziale su quanto detto da Corvigno. Il 17.07.2004 eravamo tutti molto "caldi" sulla questione. Risolvere il rinnovo è diventata una questione etica, ma in estate purtroppo non è accaduto nulla: il MIUR non si è mosso e la Giustizia è rimasta in attesa. E’ chiaro che le nostre preoccupazioni crescono e saranno portate con forza davanti ai parlamentari che interverranno al nostro Congresso da domani.

-- L’ing. CORVIGNO sostiene ancora che gli ingegneri devono prendere l’iniziativa e consegna il testo della mozione al tavolo della presidenza.

-- Mentre l’ing. BOSI valuta l’opportunità di votare il documento, si inserisce il Presidente di Lodi ing. RONSIVALLE contestando questo modo di procedere, in quanto a suo giudizio, deviando dall’o.d.g. non si arriva da nessuna parte.

-- Con il consenso della sala l’ing. BOSI passa la parola al Consigliere CNI ing. ALCIDE GAVA, anch’egli reduce da un incontro con la FEANI a Bruxelles. Fa una preliminare dietrologia, per inquadrare i nostri interlocutori. L’ex Commissario Monti non è mai stato amico delle professioni. Lisbona ha aperto il versante della ricerca e dell’innovazione, ed in questo segmento si collocano proprio i professionisti. Per anni i politici hanno adottato questa tecnica: sparare nel mucchio -- chiedere delle precisazioni -- acquisire le osservazioni pervenute come testo di una norma.

Limitare l’accesso ad una professione significa verificare le competenze esclusive fissate da ogni Stato. Gava ha sollevato la questione che non è competenza della Commissione europea entrare nel merito degli ordinamenti statali, questa deve semmai prenderne solo atto.

In tema tariffario l’aspetto giudicato più scandaloso nel nostro regolamento è la tariffa a percentuale, che autorizza - secondo alcuni - le lievitazioni dei prezzi: sarebbe meglio una tariffa oraria. E’ stato ribadito il no alla concorrenza sfrenata.

Sulla questione dell’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro, la sua ricetta è à come fanno tutti.

In Italia il problema del riconoscimento delle società professionali non esiste, in quanto sono da anni presenti nel mercato dei servizi. E sulla pubblicità come fanno i giovani a farsi conoscere-- à come una volta. Non è vero che nel mondo anglosassone il mercato è libero: anche nel Regno Unito le Istitution fissano competenze esclusive molto ferree.

Chiude puntualizzando in tema di convegni, che Monti non conosce l’orientamento della nuova Commissione europeaà

-- Interviene il Presidente della Federazione Veneto ing. CEOLA sul tema della concorrenza. Purtroppo ci troviamo sempre a rimuginare su quello che non avviene. Il Presidente Polese ci riferisce che le autorità hanno promesso à ma in realtà ci stanno solo prendendo in giro e la nostra categoria si sente allo sfascio. Ci sono colleghi che fanno ciò che vogliono.

Gava ha ragione. Come soggetto economico dovremmo confluire in Confindustria à per avere maggior peso. I colleghi non si riconoscono più negli Ordini, perché non hanno servizi, e ciò determina uno scollamento con la base. Anche nelle Università italiane suona un campanello di allarme: è in calo il numero degli iscritti alle facoltà di ingegneria. Concorda sul fatto che in qualsiasi modo dobbiamo arrivare al rinnovo dei nostri Consigli, al limite chiedendo uno stralcio al DPR 328 solo per gli ingegneri.

-- Anche il Presidente di Torino ing. GIANASSO si dice d’accordo con gli interventi di Corvigno e Ceola. Ma oggi noi dobbiamo parlare di concorrenza e dobbiamo affrontare temi cruciali come le società, le tariffe ecc. da un punto di vista diverso. In pratica dobbiamo essere più ingegneri e meno Ordini.

-- Replica l’ing. LA PIETRA per rimarcare che, tranne Gava, dall’assemblea non sono giunti molti altri contributi in tema di concorrenza, ed il rapporto austriaco purtroppo è sul tappeto. Nessuno certamente tesse le lodi delle società di ingegneria, tuttavia esse rappresentano il modello privilegiato del momento e devono rientrare nell’orbita dell’Ordine.

-- Il Presidente POLESE, dopo aver sollecitato il sostegno dei presenti durante il Congresso alla rivendicazione della categoria in tema elettorale, dopo aver rammentato che Monti va via dall’EU ma può rientrare sotto altra veste e quindi è stato strategico incontrarlo insieme con gli altri funzionari, con i quali proseguirà il confronto, e dopo aver sottolineato che non stiamo cambiando opinione sulla concorrenza, ma essa è un dato di fatto ineludibile, interviene sul Decreto La Loggia.

Il Ministro aveva ricevuto dalla L.131 un mandato ricognitivo, come sappiamo. Gli ingegneri sono stati gli unici interlocutori. La Corte Costituzionale ha fatto dei rilievi ai commi 5 e 6, dove si parla della materia concorrente. Sarebbe stato opportuno che il testo si limitasse alle competenze statali. Come categoria è strategico confermare adesso il nostro assenso a La Loggia, specialmente nella prospettiva di ricondurre le professioni "ordinate" allo Stato.

Purtroppo mentre la riforma costituzionale potrebbe avere tempi lunghi, nel caso in cui le professioni fossero tolte dalla materia concorrente, le Regioni già spingono, a causa delle prossime loro imminenti elezioni. Ecco perché è importante coordinarci con le Federazioni, i Sindacati, le altre associazioni professionali.

La riforma universitaria con il percorso ad "Y" 1+2+2 è stata varata, ma si registra opposizione, come noto, da parte della Corte Costituzionale, che ad esempio ha negato il termine "dottore" ai laureati triennali à L’argomento è ancora in embrione e si stanno ridefinendo le nuove classi per l’ingegneria.

L’on. Vietti ha ricevuto dal Premier Berlusconi il mandato a proseguire sulla riforma degli Ordini (in realtà sarà poi il Min. Castelli ad avocare a sé il timone, come asserito nel corso del Congresso n.d.r.). Il testo sarà quindi governativo, nuovo, miscela di quelli precedentemente impostati. Si registrano già generali consensi, anche da parte dell’opposizione, per bocca dell’on. Mantini.

-- Il Presidente di Lecce ing. STEFANELLI ha partecipato all’incontro con i rappresentanti politici e degli Ordini, dove ha avvertito una serpeggiante tendenza a compiacere la platea da parte dei primi. Ci sono tuttavia punti fondamentali che meritano di essere citati. Innanzi tutto si pone la questione di chi sia legittimato a rappresentare gli iscritti: gli Ordini o le Associazioni-- Non c’è sovrapponibilità tra i due, ma non c’è neppure propensione ad istituirne di nuovi. Si è parlato di tariffe di riferimento. Riferisce in conclusione che il TAR ha sospeso l’istanza di un dottore in informatica che aveva richiesto l’iscrizione all’Albo degli ingegneri in tutti i settori.

-- Il Consigliere CNI ing. DOMENICO RICCIARDI raccoglie gli inviti delle Federazioni e ritiene che sia strategico lavorare con loro coordinandole. Afferma che è giunto il tempo di cambiare e di navigare meglio. All’interno del CNI sono sospesi i personalismi: il momento è essenziale e dobbiamo essere "meno ingegneri" per fare "più politica". Fissa tre punti:

1. elezioni subito, per avere una carica morale sinonimo di sostegno incondizionato;

2. i fronti su cui combattere sono due: * l’Europa, in cui si deve continuare a dialogare con i nostri pari stabilendo un minimo comun denominatore; è d’accordo sul convegno con Monti & Co.

* le Regioni, dove si stanno scatenando azioni per svuotare ed indebolire gli Ordini; ci sono temi troppo importanti perché debbano rimanere circoscritti in un ambito regionale -- si impone un PALERMO 2 a sostegno di La Loggia, che è stato messo in difficoltà dalla sentenza della Corte Costituzionale;

3. rafforzare i collegamenti politici con gli on. Vietti, Castelli ecc.

L’Assemblea dei Presidenti è favolosa: dà gli indirizzi operativi al CNI.

-- La parola torna all’ing. POLESE. Oggi abbiamo fatto un’ampia panoramica sulle nostre questioni. Anticipa che il giorno 09.10.2004 le Federazioni saranno convocate a Roma. Facciamo un buon Congresso e dimostriamo che la categoria è d’accordo sui problemi fondamentali.

Per trattare l’ultimo punto all’o.d.g., riguardante la direttiva europea sul riconoscimento dei titoli professionali, riferisce che l’amico on. Zappalà, europarlamentare riconfermato, sarà ancora il relatore della direttiva, oltre ad essere stato nominato Vicepresidente della Commissione giustizia mercato interno . Con il Commissario Bottiglione ci manda i saluti da Strasburgo, assicurando la sintonia di entrambi al nostro pensiero.

Abbiamo sempre sostenuto che l’ingegnere avrebbe dovuto avere una sezione specifica nella direttiva, ma purtroppo i lavori sono ancora fermi al primo passaggio. Se le professioni e gli ingegneri si presentassero con un documento comune, il gioco sarebbe fatto. L’Italia è la coordinatrice dell’area SUD ed, in previsione del prossimo incontro a Malta, ci siamo fatti carico di tessere relazioni internazionali convergenti. L’ing. Gava è stato riproposto all’interno del nuovo consiglio della FEANI. Si arriverà ad una votazione al Parlamento europeo solo se ci sarà consenso diffuso: per ora registriamo alleanze, anche per eventualmente uscire dalla FEANI, qualora si dimostrasse ancora ostile.

-- Il Presidente di Trieste ing. CERVESI prende atto che finalmente si è instaurata l’armonia all’interno del CNI, ma rivolge un appello a non uscire dal coro. Non faremo danni à assicura. Chiede se il documento distribuito in questa sede dal Consigliere CNI ing. Giambelli sia condivisibile, laddove soprattutto mette in dubbio l’iscrizione all’Ordine, ipotizzando la nascita di Associazioni alternative qualora à

-- Per il Presidente POLESE le diversità di opinioni sono positive. L’armonia aiuta comunque nel lavoro, ma non gli pare di non aver chiesto interventi "non allineati", auspicando semplicemente la più ampia condivisione, per essere costruttivi. Il CNI non ha visto il documento di Giambelli.

-- Chiamato in causa, interviene il Consigliere CNI ing. GIANCARLO GIAMBELLI per rassicurare che il documento è un suo personale contributo su tre organismi e la loro costituzione:

- CNI

- Federazioni

- Consigli provinciali.

Spiega che libere associazioni possono nascere solo nell’eventualità di soppressione degli Ordini, inoltre sarebbero sempre collegate al CNI: non sarebbero altre cose, ma potrebbero fare altre cose, dipende da come scatta la riforma.

-- Per il Presidente di Padova ing. SIDOTI l’argomento è delicato e ci giochiamo il nostro futuro, una ragione in più perché un consigliere nazionale non debba uscire con un documento suo personale. Su questo argomento almeno deve esserci l’impegno comune di tutto il CNI.

-- Secondo il Presidente di Potenza ing. LA PENNA non si può chiudere l’Assemblea senza conferire un mandato preciso al CNI per fare chiarezza sulla normativa sismica, introdotta dall’Ordinanza del Presidente del Consiglio. L’08.11.2004 sarebbe la data di entrata in vigore del testo, ma non sono ancora usciti gli emendamenti promessi nel lavoro congiunto tra il Min. LL.PP. e la Protezione Civile. Nel transitorio si dovrebbero prolungare i termini e à (sembra che ci sarà una proroga n.d.r.).

-- Assicura il Presidente POLESE che sono già state intraprese tutte le iniziative del caso. Al Congresso sarà inoltre presente la Protezione Civile (dr. Spaziante n.d.r.) a cui ribadiremo con forza l’opportunità di una proroga.

-- Verso la conclusione interviene il Presidente di Pisa ing. MACCHI per una nota di colore: mostrando orgoglioso la sua cravatta intonata ad un cielo di stelle, si augura che nel Congresso ci sia un richiamo alla tragedia dei bambini della scuola di Beslam in Ossezia à

-- Il congedo viene dato alle ore 18,00 circa dal puntualissimo ing. BOSI, in quanto nella medesima sala sta per iniziare un concerto di musica da camera per tutti i Presidenti. Seguiranno le premiazioni del torneo di calcio (su 34 squadre partecipanti la finale è stata vinta da Perugia, che ha battuto per 1-0 Napoli n.d.r.) e la cena nella taverna Colleoni. Che il 49. Congresso abbia inizio!

Bergamo, 14 settembre 2004.
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